tag:blogger.com,1999:blog-34706093215764799452024-03-14T02:50:40.795-07:00Sapori d'ItaliaSapori d'Italia nasce nel luglio del 2005 da un'intuizione dell'attuale titolare Rosario Levatino che realizza il sogno di lavorare in proprio nel mondo dell'enogastronomia di qualità con lo scopo di valorizzare e commercializzare prodotti tipici della cultura gastronomica italiana. Fin da subito partecipa a un’iniziativa promossa dalla provincia di Torino creata per riscoprire i prodotti tipici della zona, diventando rivenditore autorizzato dei prodotti del paniere della provincia di Torino. Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.comBlogger31125tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-56301101143100311032016-12-08T03:18:00.000-08:002016-12-08T03:18:00.940-08:00<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name">
<a href="http://sapori-ditalia.blogspot.it/2010/12/aperture-straordinarie-mese-di-dicembre.html">Aperture straordinarie mese di Dicembre</a>
</h3>
<div class="post-header">
</div>
Per rendere più semplici i vostri acquisti natalizi, Sapori d'Italia
rimarrà aperto tutti i giorni nel mese di Dicembre, con i seguenti
orari:<br />
dal Lunedi al Sabato orario continuato dalle 9 alle 20 e 30, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e 30 e dalle 16 alle 19 e 30.
Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-50055704508053918112016-05-17T09:55:00.000-07:002016-05-17T09:55:29.307-07:00<span style="font-family: Arial,sans-serif;">ADESSO IN NEGOZIO!!!</span><br />
<span style="font-family: Arial,sans-serif;"> </span><br />
<span style="font-family: Arial,sans-serif;">La coltura del basilico a Prà è
sempre stata una coltura dell’ambiente. Di quel microclima congeniale,
chiuso tra mare, torrenti e montagne, che ha fatto di
una coltivazione la coltivazione per eccellenza.</span><span style="font-family: Arial,sans-serif;">La famiglia Sacco, una delle poche rimaste a coltivare il basilico su questi terrazzamenti.</span><br />Dal
1831 la famiglia Sacco coltiva il basilico sulle colline di Prà,
delegazione alla periferia di Genova, tramandando da cinque generazioni
tutti i segreti che rendono così unico questo prodotto. La raccolta
delle piantine avviene ancora a mano per poter mantenere e migliorare le
caratteristiche organolettiche del basilico del tipo Ocinum Basilicum,
piantina originaria dell’Asia minore, in seguito importata in Europa,
dove trovò larga diffusione in Provenza e Liguria. Ocinum Basilicum
deriva dal Latino e significa “Profumo Regale”. La varietà “basilico
genovese” ha una foglia di dimensioni medio-piccole, forma ovale,
convessa e di colore verde chiaro. Il suo profumo è delicato.<br /><span>Per
quanto riguarda la famiglia Sacco,e l unica a
Prà che oltre alla coltivazione del basilico si dedica anche alla
produzione del pesto,
infatti generalmente chi fa il pesto non è proprietario di terre e
viceversa,questo permette di stabilire quale e quanto basilico
raccogliere a peso per poi
trasformarlo nella salsa ligure più conosciuta al mondo”.</span> Il
pesto di Prà è il pesto che i genovesi preparano nelle loro case e con
cui condiscono trofie, trenette, lasagne, patate lesse, una semplice
bruschetta ed anche il minestrone. Pesto fatto solo con ingredienti di
altissima qualità: basilico di Prà da pestare nel mortaio (magari di
marmo comperato a Colonnata), con aglio e sale, ai quali si aggiunge
olio extravergine d’oliva, pinoli quelli selezionati, formaggio
Parmigiano-Reggiano e pecorino.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBi2xhU3GnA4soYpa5Jn-bi4oYIZ19I4a1eMGIjN39aGtnPTWgHdOvu8iKSBK3CIXEVYgpEw30c7y_cd2qwSTAXrjFBh9d6AZOhUWtsKDd-sypwhqfdyRX-JvKDJZDrVnoxpPH4wjUu6w/s1600/PestoSacco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBi2xhU3GnA4soYpa5Jn-bi4oYIZ19I4a1eMGIjN39aGtnPTWgHdOvu8iKSBK3CIXEVYgpEw30c7y_cd2qwSTAXrjFBh9d6AZOhUWtsKDd-sypwhqfdyRX-JvKDJZDrVnoxpPH4wjUu6w/s1600/PestoSacco.jpg" /></a></div>
Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-54759297515443499012016-04-01T09:59:00.000-07:002016-04-07T04:34:02.840-07:00Servizio di Consegna a Domicilio<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzkyFDkXLgyztu1YkuWj3QP5Ea3R23DKvQP0jgB9eKsgPJoRew2yGIns3vnjGvl3tnppkDf2lMWyTKaaPwRrwqvhFmA_0q0RPf8UxrNEPhyphenhyphenBfnfucPadTdzJN_wm8mZEB3cQ647YjlVYA/s1600/quadro-Vucciria-di-Renato-Guttuso.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="306" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgzkyFDkXLgyztu1YkuWj3QP5Ea3R23DKvQP0jgB9eKsgPJoRew2yGIns3vnjGvl3tnppkDf2lMWyTKaaPwRrwqvhFmA_0q0RPf8UxrNEPhyphenhyphenBfnfucPadTdzJN_wm8mZEB3cQ647YjlVYA/s320/quadro-Vucciria-di-Renato-Guttuso.jpg" width="320" /> </a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
Vi informiamo che è attivo il servizio di consegna a domicilio
per tutta la città di Torino.</div>
In questa prima fase il servizio funzionerà solo <b>di venerdì
dalle ore 15 alle 20:00</b>. Tutte le settimane vi invieremo
un listino aggiornato.<br />
Gli ordini che contengono frutta e verdura, carni BIO, pane
cotto a legna, devono per venirci<b> entro le 10 di giovedì</b>.
Per tutti gli altri prodotti <b>entro le 12 di venerdì</b>. <br />
Il servizio a domicilio avra un costo di 3,5 euro per tutte le
spese inferiori alle 50 euro e sarà gratuito per le spese
superiori alle 50 euro in tutta la città di Torino.<br />
Tutti i prodotti segnati in rosso sono in offerta. <br />
Per l'ordine potete inviarci una mail a <b><a href="mailto:saporiditaliaordini@gmail.com" target="_blank">saporiditaliaordini@gmail.com</a></b>
o telefonare al <b>011-7509468 /<a href="tel:%20339-2285063" target="_blank" value="+13392285063"> 339-2285063</a></b>. <br />
Ricordatevi di lasciare sempre un recapito telefonico.<br />
In allegato il listino con i nostri prodotti.<br />
Per ulteriori informazioni non esitate a contatarci.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-51827773853457482412016-03-31T03:35:00.000-07:002016-03-31T03:35:57.123-07:00<h2 class="hP" id=":143" tabindex="-1">
Sono arrivate le paste di meliga di Valcasotto!</h2>
<img alt="Paste di Meliga del Monregalese" class="CToWUd" height="98" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/proxy/AVvXsEjwZnnsC4fVLU1hM81w1QaY_0_KtADPjjZEDdN6arjpHd1hDhjdDk9i1pIH5lPF4AJ_IKs2g3l6Sph4nALYFzDX8LBOExNDsQcJykGkemRv66-kxLW_7ZEvpX0oaeJIlbTgIzB8VpDHCMuECfc2txoCLGjILw_ZecOdfRDRbK8KXLo42jwSD0DIBH6yQ_mDMQ=s0-d-e1-ft" width="120" /><br />
Presidio Slow Food delle paste di meliga del monregalese.<br />
E'
un Presidio nato per salvare non dall'estinzione ma dalla eccessiva
produzione con" ingredienti industriali" il più tradizionale dolce del
territorio monregalese.
<br />
Un dolce, "la pasta di meliga", che veniva prodotta in molte case là
dove si cuoceva il pane nel forno a legna, utilizzando gli ingredienti
che in tutte le case erano presenti: farina bianca, farina gialla,
uova, burro, zucchero e poi a piacimento miele, scorza di limone,
vaniglia. Sono questi infatti gli ingredienti che fanno parte del
disciplinare di produzione che si sono dati gli appartenenti al
Presidio Slow Food della Paste di Meliga del Monregalese.<br />
Nato alla fine del 2000 grazie al contributo di OCCELLI Agrinatura,
il Presidio ha fatto conoscere il suo prodotto in tutta Italia. A fine
2002 il Presidio ha raggiunto un ulteriore ambito traguardo: il
completamento della Filiera. Si è infatti riusciti a convincere un
contadino monregalese a seminare l'ormai abbandonato perché
antieconomico "mais otto file" e soprattutto si è riusciti a far
macinare a pietra da un mulino operante sul territorio il prodotto
derivato. E' uno dei pochi esempi di filiera completa: dal campo, al
mulino, al forno per arrivare agli intenditori di prodotti genuini e
tradizionali<br />
Gli ingredienti sono: farina di grano tenero 00, farina di mais
"ottofile" macinato a pietra, di origine cuneese (preferibilmente
monregalese), zucchero italiano, burro che deve essere di alta qualità,
italiano, (ideale il burro di alta montagna), uova che debbono essere
fresche, biologiche, provenienti da allevamenti a terra in territorio
monregalese o piemontese. La percentuale minima di farina di mais è del
16%. Con frequenza semestrale, si svolge un panel test a cura di Slow
Food per la verifica della qualità organolettica del prodotto.<br />
La pasta di meliga del monregalese è di colore giallo dorato, ha forma
irregolare, rotonda o allungata, croccante, con pasta non troppo fine.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-61042678263883986292014-07-03T03:03:00.000-07:002014-07-03T03:03:52.626-07:00Solo Roero<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdu_l3l3O4lBpObUacjTR_K7t6zZPlhYJWYdVfLUtnnFoE5CpMp_eapQ2V9e6JGYlCWxQsPjVOp31yYbd823_vj2LmfKYZ4m0THxRdwmMDkk3rNTjnLfY3PoopSP6og9rx7ry0aGZ-4AQ/s1600/IMG_20140703_112358.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdu_l3l3O4lBpObUacjTR_K7t6zZPlhYJWYdVfLUtnnFoE5CpMp_eapQ2V9e6JGYlCWxQsPjVOp31yYbd823_vj2LmfKYZ4m0THxRdwmMDkk3rNTjnLfY3PoopSP6og9rx7ry0aGZ-4AQ/s1600/IMG_20140703_112358.jpg" height="320" width="240" /></a></div>
<a href="http://www.sapori-ditalia.it/">www.sapori-ditalia.it</a><br />
Alla sinistra del fiume Tanaro si trova il Roero, uno dei territori vitivinicoli più vocati e suggestivi del Piemonte. Da questi terreni sabbiosi nascono due tra i più interessanti vini del panorama vinicolo piemontese, il Roero (uve nebbiolo) e il Roero Arneis.<br />
Due punti di riferimento sono le giovani aziende emergenti Cascina Fornace e Valfaccenda.<br />
<br />
<b>CASCINA FORNACE</b><br />
<b> </b><span>Uve provenienti da vecchi vigneti su sabbie del Roero
caratterizate da basse produzioni ,condotta agronomica dei vigneti con
inerbimento spontaneo senza diserbo chimico ne lavorazioni del terreno
fermentazioni con lieviti di cantina in vasca inox senza controllo della
temperatura affinamento in inox, barrique di terzo passaggio e cemento
nessuna chiarifica.</span><br />
<br />
<span><b>VALFACCENDA</b></span><br />
<span> </span><span>Valfaccenda e' un progetto nato con la vendemmia 2010 che si sviluppa con la produzione di vini a DOCG Roero: Arneis e Nebbiolo.<br />
L'obbiettivo e' quello di produrre vini che siano la "traduzione
liquida" del territorio di origine, attraverso la cura del dettaglio
dalla terra al bicchiere, minimizzando apporti ed interventi esterni.<br /> Valfaccenda, solo Roero! </span>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-15465627070021431662013-06-10T13:00:00.001-07:002013-06-10T13:00:33.384-07:00<div class="MsoNormal">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTFf6naJ_SEh34-kKzb-CoDGol03CDT12Jif2GoC6YSdwJVVDYU52oduKGwYbUY-u-0WTZk6nrId2FuKelrXFSfcJ_6KLf1xPQ-sLQbGJMrRZtNH9p40YNP8Cf396oSBfON9Khir9tbgs/s640/colfondo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTFf6naJ_SEh34-kKzb-CoDGol03CDT12Jif2GoC6YSdwJVVDYU52oduKGwYbUY-u-0WTZk6nrId2FuKelrXFSfcJ_6KLf1xPQ-sLQbGJMrRZtNH9p40YNP8Cf396oSBfON9Khir9tbgs/s320/colfondo.jpg" width="240" /></a></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;"> </span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Vino bianco frizzante da uve Glera (Prosecco), rifermentato
naturalmente in bottiglia dalla bassa gradazione alcolica, da viti
allevate a Guyot in zona pianeggiante e vinificato in acciaio.</span></span>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Bassissimo il contenuto di solfiti, aggiunti soltanto
all'imbottigliamento; rifermermentato con i propri lieviti in bottiglia e
non filtrato: per questo troviamo i suoi fondi in bottiglia.</span></span><br />
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Ideale per gli aperitivi, e` un bicchiere che sa stare con il pesce fritto, come con il salame, grazie alla sua ottima acidita`.</span></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
Da oggi disponibile in negozio per le vostre calde serate d'estate</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<b>Colfondo Casa Belfi</b></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Opera
di <a href="http://casabelfi.blogspot.it/">Maurizio Donadi</a> che cerca nei microbi e nella vitalità biologica le risposte
alla stabilità e sanità del vino.</span></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Bella
bottiglia e bella grafica, che non fa male.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Stappo
e fa un botto sonoro.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Liquido
opalescente di bella lucidità e riflessi vivaci.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Goloso.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Impatto
agrumato di pompelmo e lieviti e fiori secchi.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Pompelmo
in polpa e in buccia sia al naso e sia in bocca e forse fieno odoroso.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Asciutto
e dritto e amarognolo.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Dissetante.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Sgrassante.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Sapido
(mi ha ricordato il citron confit magrebino, fette di limone salate e poi messe
sott’olio).</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Masticabile.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Elegante
senza essere estremo, direi.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Anche
se è vino da spiegare ai neofiti, per la sua torbidità, per la sua secchezza.</span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Con
focaccine cotto e bufala, ‘a morte sua.</span></span></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;">Da
tenerne sempre un paio in frigo.</span></span></div>
<span style="font-size: small;"><span style="font-family: georgia,palatino;"><span style="font-size: x-small;">Tratto da <a href="http://gliamicidelbar.blogspot.it/">http://gliamicidelbar.blogspot.it/</a></span></span></span>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-10278808560735645312013-03-24T03:42:00.000-07:002013-03-24T03:42:45.763-07:00Invito degustazione Cucina-To<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikLfQBrHhiTFa6E2txZEc7dQzcbwFK2VJzawJErBN9AvDnPMNQfd1YEQYZOdwawTcKrlKitHXmp2D88HNUt6Ov19GZ5vw7ji8bTQtIugshvkJPAEBRVE8egoGu_uNg7A769FwdLJdnXdo/s1600/invito+degustazione_sapori+d%27italia-2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikLfQBrHhiTFa6E2txZEc7dQzcbwFK2VJzawJErBN9AvDnPMNQfd1YEQYZOdwawTcKrlKitHXmp2D88HNUt6Ov19GZ5vw7ji8bTQtIugshvkJPAEBRVE8egoGu_uNg7A769FwdLJdnXdo/s1600/invito+degustazione_sapori+d%27italia-2.jpg" /></a></div>
<br />Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0Corso Tassoni Alessandro, 59, 10143 Torino, Italia45.0833951 7.655306600000017219.561360599999997 -33.653287399999982 70.6054296 48.963900600000017tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-64165138238826511902012-11-25T16:12:00.000-08:002012-11-25T16:12:32.588-08:00Sapori del mare di Sicilia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.siciliasud.it/public/schede/Marzamemi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="235" src="http://www.siciliasud.it/public/schede/Marzamemi.jpg" width="320" /></a></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
L'azienda familiare Campisi, nasce
nel 1854 e da allora si dedica artigianalmente alla lavorazione e
conservazione rigorosamente fatta a mano, del pesce fresco selezionato
nel Mar Jonio e Mediterraneo. Tra i nostri prodotti il tonno pescato
all'amo, il pescespada, cernia, ricciola, acciughe, sardine e una vasta
gamma di prodotti vegetali. Bottarga, stuppizzata e mosciame sono da
sempre i classici della cucina tipica marinara siciliana, frutto di
un'antica tradizione conserviera che attraverso l'attività delle tonnare
risale ad epoca antichissima. Salvatore Campisi, giunto alla quinta
generazione di lavorazione artigianale dei prodotti di tonnara e della
bottarga, oltre che di tonno rosso e di pescespada, viene considerato
uno degli ultimi artigiani del mare, conoscitore dei 33 sapori del
tonno. Si rifiuta nella sua attività di lavorare tonno e pesce in genere
pescato con la mattanza, ma solo preso all'amo nel rispetto delle più
antiche tradizioni e di un sano rapporto uomo natura.</div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<b><i>Prodotti da noi selezionati:</i></b></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<i>tonno
rosso in olio d'oliva, tonno salato, bottarga di tonno, mosciame di
tonno, tonno affumicato, bottarga di pescespada, pescespada affumicato,
uova di pescespada, acciughe speziate, patè di alici alle erbe, polipi
in olio d'oliva, sugo al nero di seppia, sugo di pescespada, sugo alle
sarde, pomodoro ciliegino di Pachino igp semisecco.</i></div>
Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-76869310147196595352012-06-11T10:47:00.000-07:002012-06-11T10:47:11.851-07:00La Capra Canta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="http://www.bio-suisse.ch/media/sprachfrei/bildarchiv/tierhaltung/geiss_braun.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="http://www.bio-suisse.ch/media/sprachfrei/bildarchiv/tierhaltung/geiss_braun.jpeg" width="214" /></a></div>
<div style="margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin: 0px; padding: 0px;">
<strong>Azienda Agricola "La capra canta"</strong></div>
<div style="margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
<br /></div>
<div style="margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
L'Azienda
Agricola "La capra canta" di Rosso Luisella nasce nel febbraio 2009, ma
è un'azienda che deriva dal passaggio del testimone da madre a figlia.
Negli anni passati ha avuto come indirizzo principale l'allevamento di
bovini di Razza Piemontese, deguito da piccole produzioni di frutta e
verdura. Nel 2007 è nata l'idea di creare un'attività che potesse
diventare il principale impiego della titolare. Così si è deciso di
cambiare indirizzo aziendale e di dar vita ad un Allevamento Biologico
di Capre da latte di Razza Camosciata e relativo laboratorio per la
trasformazione del latte caprino.</div>
<div style="margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
L'
Azienda Agricola "La capra canta" si trova nel comune di Bibiana a
circa 4 km dal paese, a quota 680 m s.l.m.. Questa piccola realtà è
immersa nel tipico bosco collinare delle alpi, costituito principalmente
da castagni, frassini e betulle, e proprio in questo paesaggio che più
si addice all'esigenza delle capre che adorano pascolare nel sottobosco
mangiando foglie, germogli, rovi e i vari frutti selvatici che questo
tipo di foresta può offrire. Il latte caprino prodotto viene
trasformato interamente in formaggi di vari tipi (robiola, toma,
nerotto, formaggi freschi spalmabili...), ricotta e yogurt. Tutte queste
lavorazioni sono fatte con LATTE CRUDO per mantenere inalterati il
sapore e le caratteristiche proprie del latte derivante da capre
alimentate con erba e fieno aziendali certificati bio e mangime
biologico.</div>
<div style="margin: 0px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;">
Da domani potrete trovare una selezione di questi prodotti presso il nostro punto vendita.</div>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-50549437628749763172012-04-15T08:28:00.000-07:002012-04-15T08:28:33.844-07:00Vini estremi in Valle d'Aosta<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.comune.morgex.ao.it/images/stories/vino/paese_vini_cave_03.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="http://www.comune.morgex.ao.it/images/stories/vino/paese_vini_cave_03.jpg" /></a></div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;">Volete sapere quanto incide la produzione di vini valdostani sul totale nazionale? Con i suoi 15 mila ettolitri arriva a sfiorare in una media annata lo 0,03 per cento. Praticamente...zero. Tanto per cominciare solo il 5 per cento del territorio è pianeggiante per cui per coltivare la vite bisogna letteralmente scavare le montagne.<br />
Nonostante questo, anche grazie al carattere fiero dei contadini valdostani, negli ultimi anni la qualità si è innalzata raccogliendo importanti consensi di critica e pubblico. I risultati migliori a nostro avviso si sono raccolti con i vitigni a bacca bianca, Petite Arvine, Moscato Bianco, Chardonnay, Prié Blanc, ma ultimamente sta crescendo anche per i rossi, Torrette e Fumin in primis. Così qualche settimana fa abbiamo deciso di seguire il corso della Dora Baltea e arrivare fino a Morgex e La Salle, oltre 1200 metri dove di solito sopravvivono solo le conifere, gli stambecchi e i camosci. Superbi terrazzamenti esposti ai raggi del Sole permettono ad un pugno di viticoltori eroici (in questo caso l'aggettivo non è esagerato) di coltivare diversi ettari dell'unico vitigno che è riuscito ad adattarsi a queste condizioni climatiche estreme: il prié blanc. Qui siamo stati nella realtà produttiva più importante che è la cooperativa Cave du Vin Blanc de Morgex et de La Salle, che raccoglie le uve di 90 soci e produce 170 mila bottiglie annue.<br />
Tornando giù ci siamo fermati a Saint-Pierre a due passi d'Aosta ed abbiamo incontrato Maurizio Fiorano, Giovane viticoltore di origine piemontese, definito da molti uno dei vignaioli più talentuosi della Valle d'Aosta. L'azienda dispone di 5 ettari e produce 35mila bottiglie annue, i vigneti sono tutti ubicati sulla riva sinistra della Dora, ad una altitudine sul livello del mare che va dai 650 agli 850 metri, e pertanto con una perfetta esposizione a sud. Maurizio si sta specializzando nelle Petite Arvine: la sua interpretazione è ormai una delle più intriganti e interessanti dell'intero panorama valdostano.<br />
Abbiamo selezionato alcune etichette di queste due aziende. Per quanto riguarda Cave du Vin Blanc:<b> </b></div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Avalanche</b> <b>M. Cl. Brut 2009</b>, spumante tradizionale rifermentato in bottiglia nel rispetto disciplinare Blanc de Morgex et de La Salle metodo classico; il primo dégorgement viene svolto dopo 24 mesi, le permanenze sui lieviti su questa linea di prodotto rimangono brevi, al fine di garantire freshezza ed immediatezza allo spumante.</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Valle d'Aosta Blanc de Morgex 2010</b>, prodotto a 1050 m all’interno dell’unico clos (vigneto circondato da muri) del comprensorio Morgex-La Salle.</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;">La filosofia produttiva del Blanc de Morgex et de La Salle La Piagne, si basa sul rispetto totale delle caratteristiche e della tipicità che l’uva del Prié Blanc può apportare ad un vino prodotto ancora attualmente in condizioni prefilosseriche a 1050 metri sul livello del mare.<br />
Il vigneto denominato “La Piagne” rappresenta la sola testimonianza nella Valdigne di un clos cioè un vigneto circondato da muri, tipico della tradizione borgognona. L’imponenza dei muri di sostegno, la presenza di una cantina scavata nella montagna, fa di questo appezzamento un gioiello paesaggistico unico sul panorama viticolo alpino. Per queste ragioni nel 2007 la soc. cooperativa ha deciso di acquistare il vigneto al fine di dare inizio ad un imponente opera di restauro, tuttora in corso. Viste le particolari condizioni pedo climatiche e di isolamento dal 2008 la gestione agronomica del clos è stata improntata verso la riconversione biologica. </div><div style="margin: 0px; padding: 0px;">Questo vino è stato segnalato da Slow Wine come vino slow per il suo forte timbro territoriale.</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;">I vini Chateau Feuillet:</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Valle d'Aosta Petite Arvine: </b>questo vino è stato premiato nell'annata 2010 con i Tre Bicchieri del Gambero Rosso e segnalato da Slow Wine come vino d'eccelenza. "Dal naso intrigante di scorza di limone ed agrumi, la bocca gioca magicamente tra l'approccio acido e quello più dolce dell'alcool. Un vino dalla conduzione tesa e concentrata, impreziosito da una conclusione profonda e succosa" (Slow Wine Editore).</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;">Per me è stata una vera sorpresa, lo definirei entusiasmante con la bocca caratterizzata dalla presenza di componenti acide e dolci, fuse in un equilibrio perfetto.</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Moscato D.O.P. Valle d'Aosta</b>: vendemmiato a metà ottobre ad 800 metri di quota, strutturato ma di ottima beva risulta giovane e sapido con sentori di agrumi e fiori. Forse la versione 2011 va att ancora un po', viste le potenzialità.</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><b>Torrette D.O.P. Valle d'Aosta</b>: da uve Petit Rouge per il 90% e di Mayolet per il 10%, si estendono per un ettaro su terreni molto sabbiosi, una notevole inclinazione ed un'esposizione a sud. Nel vigneto resistono alcune piante di mandorle amare, il vino risulta beverino e piacevole con un lieve retrogusto amarognolo che ricorda appunto le mandorle.</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;"> </div>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-38984936809432294722011-12-02T03:46:00.000-08:002011-12-02T06:05:07.957-08:00Barolo, il Re dei vini, il vino dei Re<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.albabracarmagnola.com/wp-content/themes/livingos-upsilon/smoothgallery/images/shine/barolo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="239" src="http://www.albabracarmagnola.com/wp-content/themes/livingos-upsilon/smoothgallery/images/shine/barolo.jpg" width="320" /></a></div><div style="margin-bottom: 0cm;">Pare che i “cugini” della Borgogna l'abbiano presa male. E che a Bordeaux siano quasi offesi. Robert Parker, il più ascoltato guru del vino che ha decretato il successo e la disgrazia di chissà quante cantine al mondo, ha scelto il Barolo per fare quello che non aveva mai fatto prima: una degustazione pubblica a New York, invitando un selezionatissimo gruppo di quindici produttori di Langa a presentare la nuova annata 2007 di fronte ai più importanti collezionisti di Stati Uniti, Canada e Inghilterra. (Tratto da La Stampa 2/4/2011)</div><div style="margin-bottom: 0cm;">Il Barolo è riconosciuto in tutto il mondo come vino di gran classe, da momenti importanti nella tavola delle grandi occasioni, per le pause di meditazione. Di lui si conosce bene la storia, che parte dai carteggi settecenteschi dei mercanti inglesi, passando per gli artefici della sua affermazione – la marchesa Giulia Colbert Falletti, l'enologo Oudart, il conte Camillo Benso di Cavour – in un crescendo di successi nelle principali manifestazioni enologiche mondiali. Il re dei vini diventa il vino dei Re. Ma la sua è anche la storia del popolo del vino, quello dei viticoltori e dei commercianti, dei vinificatori e degli osti che hanno scritto, forse con caratteri più piccoli ma certo non meno importanti, il suo destino. </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Da quest'anno, in occasione delle festività natalizie (e non solo), grazie alla collaborazione con la bottega del Barolo di La Morra, abbiamo la possibilità di offrirvi una vasta gamma di grandi produttori di Barolo.</b></div><div style="margin-bottom: 0cm;">I nostri produttori:</div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Mario Marengo: </b><span style="font-weight: normal;">La Morra, bottiglie prodotte 24000</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo 2007 (3500 bottiglie prodotte), nessuna chiarifica o filtrazione, barolo affinato in barrique nuove per un terzo, interpretazione esemplare della tipologia base. </span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Rocche Costamagna: </b><span style="font-weight: normal;">La Morra, bottiglie prodotte 95000.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Rocche dell'Annunziata (bottiglie prodotte 25000). Ha una grande concentrazione di profumi , è floreale e speziato con note minerali, ha impatto gustativo pieno e avvolgente, ottima persistenza gustativa e finale etereo e setoso. </span><b></b><span style="font-weight: normal;"></span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Renato Ratti: </b><span style="font-weight: normal;">La Morra, bottiglie prodotte 250000.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Marcenasco (bottiglie prodotte 50000). Un ritorno in grande stile per questo vino. Un'etichetta che rende onore alla denominazione, regalandoci un Barolo dal giusto rapporto tra la qulalità ed il prezzo, che offre note territoriali ricche di carattere.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Franco Conterno: </b><span style="font-weight: normal;">Monforte d'Alba. Bottiglie prodotte 110000.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Vigna Bussia Munie (bottiglie prodotte 13000). Affinato in botti grandi, dal tannino intenso e dalla notevole profondità gustativa. </span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Viberti: </b><span style="font-weight: normal;">La Morra, bottiglie prodotte 30000. </span> </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Serralunga 2007 (bottiglie prodotte 3000). Affinato in barrique in piccola parte nuove e si presenta moderno e dolce al naso, con tannini non aggressivi e discreto succo al palato. </span> </div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Cavallotto: </b><span style="font-weight: normal;">Castiglione Faletto, bottiglie prodotte 110000.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Bricco Boschis (19900 bottiglie prodotte). Figlio di un'annata più calda, è avvolgente, floreale e maturo al naso; sul palato ha un frutto polposo, non privo di freschezza. </span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Flavio Roddolo: </b><span style="font-weight: normal;">Monforte d'Alba, bottiglie prodotte 20000.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Ravera 2005 (3000 bottiglie prodotte). Un vino già aperto e profumato al naso, con ampi riflessi di china e di spezie e dalla grande bevibilità. </span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b>Boglietti: </b><span style="font-weight: normal;">La Morra, bottiglie prodotte 100000.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Airone (3000 bottiglie prodotte). Ha la struttura e la forza tannica proprie di Serralunga, unite a grande freschezza e a una dolcezza irresistibile.</span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-style: normal;">Oddero: </span></b><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">La Morra, bottiglie prodotte 120000.</span></span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Vigna Rionda 2000/2004 (2000 bottiglie prodotte). Grande esempio di quanto possa dare questo magnifico cru di Serralunga. </span></span><b><span style="font-style: normal;"></span></b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-style: normal;">Elio Grasso: </span></b><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Monforte d'Alba, bottiglie prodotte 85000.</span></span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Ginestra Casa Matè 2007 (14000 bottiglie prodotte). Eccellente, un vino completo, fine, succoso e di lunga persistenza. </span></span><b><span style="font-style: normal;"></span></b></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><b><span style="font-style: normal;">Giuseppe Mascarello e Figlio: </span></b><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Monchiero, bottiglie prodotte 60000.</span></span></div><div style="margin-bottom: 0cm;"><span style="font-style: normal;"><span style="font-weight: normal;">Barolo Monprivato 2006 (22000 bottiglie prodotte). La classe di questo Barolo esce al meglio in questa annata classica, davvero un grande vino. Elegante, sfaccettato, sottile nei profumi floreali, minerali e di foglie secche, ha un palato slanciato, succoso, di grande energia e sapidità. </span></span><b><span style="font-style: normal;"></span></b></div><div style="font-style: normal; font-weight: normal; margin-bottom: 0cm;">Commenti tratti dalla guida “Slow Wine 2012” - Slow Food Editore</div>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-48041865628345785352011-11-28T13:58:00.000-08:002011-11-28T13:58:10.920-08:00Servizio consegna ed aperture straordinarie<div style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</div><div style="margin: 0px; padding: 0px;">Anche quest'anno abbiamo attivato un efficiente servizio di consegna grazie al partner Mail Boxes Etc. Sarà sufficiente scegliere il vostro regalo presso il nostro negozio, fornire l'indirizzo di recapito ed il vostro pacco sarà consegnato in città o nel resto d'Italia entro 24/72 ore.</div>Inoltre per agevolarvi negli acquisti natalizi rimarremo aperti tutte le domeniche e l'8 dicembre.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-812365546405504762011-11-13T10:28:00.000-08:002011-11-13T10:28:15.891-08:00Dolcetto Bricco Mollea<h3 class="post-title entry-title"> <span style="font-weight: normal;">Tratto da "Gli amici del bar" </span></h3><h3 class="post-title entry-title"><a href="http://gliamicidelbar.blogspot.com/2011/11/dolcettolanghemonregalesiconnostalgia20.html">dolcetto_langheMonregalesi_con_nostalgia2010_vicoforte</a> </h3><div class="post-header"> </div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><a href="http://www.relais-art.com/index.html">Bricco Mollea</a> di Angioletta De Giorgis, Dolcetto delle Langhe Monregalesi doc, “XIII° vendemmia. Con nostalgia”, 2010.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVnZJxYQKUvQBz4fgVPpxYXQMiVLU86E8M4_c7tHiSfDQlFHuUij41QC9Ko7xItGmuZjFD8tVSbdEGz4D9m5sZNCQKjOm63zpxstl7LZnPOsKAogfxX6bT5_Kym3Q-Mg_DLCyKwyMoi3E/s1600/mollea+si.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiVnZJxYQKUvQBz4fgVPpxYXQMiVLU86E8M4_c7tHiSfDQlFHuUij41QC9Ko7xItGmuZjFD8tVSbdEGz4D9m5sZNCQKjOm63zpxstl7LZnPOsKAogfxX6bT5_Kym3Q-Mg_DLCyKwyMoi3E/s640/mollea+si.jpg" width="480" /></a></div><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Un “piccolo” dolcetto pedemontano di Vicoforte (CN) vicino a Mondovì (CN).</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Dove la pianura che da Torino scende a sud, scortata dalle Alpi e dalle colline del Monferrato e poi di Langa, verso il mare, si increspa e si solleva nel disperato tentativo di non finire a mollo nel Mediterraneo.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=2g4NJA-3dHs&feature=related">“…che paura ci fa quel mare scuro che si muove anche di notte e non sta fermo mai…”</a></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><a href="http://www.youtube.com/watch?v=02rd29IGY5g">“…a noi che stiamo in fondo alla campagna e abbiamo il sole in piazza rare volte e il resto è pioggia che ci bagna…” </a></span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Alpi Liguri e non colline di Langa.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Piccolo perché ha le caratteristiche dei dolcetti di montagna.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">E il dolcetto in montagna se la cava egregiamente arrivando a maturazione prima che scenda la neve.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">E come tale non inarca un corpo possente con colori cupi, tannini ruvidi e alcool in sovrabbondanza.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Il frutto è più delicato e acidulo, il passo è agile da scalatore attento a non caricarsi di pesi superflui.</span><br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0DtSKytrlGAP_fLPzGaI3mmRAJDkjih08uQEhb1g8oq0q5CSAM7KmFNPNAVjgoia0ueDUdQFFudiRiQQv_RE0vCefhOlLy8c96mZFW_CKIwIQQsSWjf9FaerNy2n5PZc-JV9Df3hzLJs/s1600/mollea.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0DtSKytrlGAP_fLPzGaI3mmRAJDkjih08uQEhb1g8oq0q5CSAM7KmFNPNAVjgoia0ueDUdQFFudiRiQQv_RE0vCefhOlLy8c96mZFW_CKIwIQQsSWjf9FaerNy2n5PZc-JV9Df3hzLJs/s640/mollea.jpg" width="480" /></a></div><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">I profumi sono più minerali, di macchia, di sottobosco e di humus.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">La bocca è fresca quasi acidulata come certi lamponi o le piccole prugne gialle che crescono lungo i bordi delle strade sterrate di montagna.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Sgrassante e bevibile.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Vini da riscoprire e da adottare per la loro esuberante normalità.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Da polenta e formaggi. </span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Piccolo perché è una produzione confidenziale.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Il produttore ormai in pensione ha dedicato molto al bellissimo B&B di chiara impronta contemporanea e il vigneto è piccolo, anche lui.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Piccolo per il prezzo di sette euro e cinquanta in enoteca.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Piccolo, anzi ormai unico perché dal 2011 dovrà chiamarsi Dogliani Docg.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">E sia il territorio sia il vino con il Dogliani mi pare abbiano poco da spartire.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Forse solo la cultivar.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Per questo il produttore ha messo in etichetta “con nostalgia”.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Bonne degustation</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Luigi</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Campione omaggiato dallo “scopritore” Rosario Levatino e con lui degustato nel retro della sua enoteca i <a href="http://sapori-ditalia.blogspot.com/">“Sapori d’Italia”</a>.</span></div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div><div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;"><br />
</div>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-82763602837933392522011-11-06T11:34:00.000-08:002011-11-06T11:34:55.041-08:00Giandujotto di Torino<table id="titolo_lingua" summary="Tabella di impaginazione con due colonne"><tbody>
<tr><td><br />
</td> <td class="centra"><br />
</td> <td class="centra"></td> </tr>
</tbody> </table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/giandujotto_logo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Marchio Giandujotto di Torino" border="0" class="imgdx" height="100" src="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/giandujotto_logo.jpg" width="177" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/giandujotto_foto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img alt="Gianujotto di Torino" border="0" class="imgsx bordo" height="262" src="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/giandujotto_foto.jpg" width="400" /></a></div>Il celebre Giandujotto è un cioccolatino a forma di spicchio o barchetta rovesciata, ottenuto impastando cacao, zucchero e le famose nocciole tonde gentili del Piemonte, rinomate per la loro qualità fine e gustosa. <br />
<br />
Torino divenne la capitale italiana del cioccolato durante i grandi flussi migratori delle comunità di religione protestante succedutisi tra Sette e Ottocento. Le famiglie valdesi di ritorno dal loro esilio in Francia e in Svizzera portarono spesso con sé i segreti dell'arte dolciaria d'Oltralpe e la patente di cioccolatieri. L'industria del cioccolato nacque proprio dalle esperienze di questi pionieri, che introdussero e perfezionarono nuove tecniche di lavorazione e moderni macchinari. <br />
<br />
Il cioccolato Gianduja nacque per caso all'inizio dell'Ottocento, come espediente fortuito dei cioccolatieri torinesi per sopperire alle loro difficoltà nel rifornirsi di cacao, a causa del blocco continentale imposto da Napoleone. Essi iniziarono ad aggiungere in misura variabile nocciole tostate all'impasto di cacao e zucchero. Un'aggiunta ancora clandestina (nocciole e mandorle torrefatte erano considerate sostanze adulteranti) e che iniziò ad essere esplicitamente dichiarata solo all'inizio del Novecento con la divulgazione della ricetta segreta del cioccolato alla nocciola "detto Gianduja". <br />
<br />
I cioccolatini prodotti con pasta "Gianduja" - i Giandujotti che ben conosciamo - nacquero ufficialmente nel 1865 nel laboratorio della ditta Prochet Gay e C. in Piazza San Carlo a Torino, conquistando da allora i mercati internazionali e generazioni di golosi. <br />
<br />
<br />
I giandujotti da noi proposti sono prodotti in maniera artigianale secondo l'antica ricetta, utilizzando soltanto cacao, nocciola igp del Piemonte, zucchero e burro di cacao, senza latte, aromi artificiali e additivi chimici.<br />
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<img alt="Logo Paniere" height="47" src="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/paniere.jpg" width="73" />Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-41287620179451847502011-10-07T03:55:00.000-07:002011-10-07T03:55:36.407-07:00Brisaola della Valchiavenna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTbgnkZdrjuCAGDge2NAgA6k1s2vHYJ32w9y1BMDxHOdE7P2FR0gYLcB0noPhijbevMaYlFFCeiCtnzo5SfG4DP3E61MFhew8tezhfv5FCU9ugth5GzIWOL8cjYn9IYQ336gegi5G3cww/s400/brisaolaCervo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjTbgnkZdrjuCAGDge2NAgA6k1s2vHYJ32w9y1BMDxHOdE7P2FR0gYLcB0noPhijbevMaYlFFCeiCtnzo5SfG4DP3E61MFhew8tezhfv5FCU9ugth5GzIWOL8cjYn9IYQ336gegi5G3cww/s320/brisaolaCervo.jpg" width="320" /></a></div><br />
<br />
Brìsaola (bresaola Artigianale)<br />
<blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">Fra le varie testimonianze che attribuiscono alla Valchiavenna la maternità della bresaola ci sarebbe anche l'etimologia del suo nome che deriverebbe dall'italiano arcaico brasa, cioè brace, in dialetto brisa. In realtà, le bresaole un tempo venivano asciugate al caldo delle braci e quella chiavennasca non solo è l'unica a essere ancora affumicata, ma è anche l'unica a essere chiamata più correttamente brisaola aderendo all'etimologia originale. Naturalmente è solo un'ipotesi.</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">Secondo altri la bresaola in origine era un salume fatto con carne di cervo, e il nome deriverebbe dall'unione della parola breont che in alcune lingue indoeuropee vuol dire cervo e "sal", sale. Comunque, documenti storici provano l'uso della salagione delle cosce di manzo in Valchiavenna a partire dal 1400.</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">Nel breve percorso dalla Valchiavenna alla Valtellina, la brisaola non ha cambiato solo il nome ma anche la ricetta, ed è facile intuire che questa mutazione non sia stata determinata dai pochi chilometri di viaggio, quanto dalla trasformazione da prodotto artigianale, quale era e continua a essere in Valchiavenna, al salume industriale che è diventato in Valtellina. Di fatto, l'antica e pregiata brisaola chiavennasca al momento è un dinosauro gastronomico sopravvissuto in pochi esemplari dentro a qualche macelleria di Chiavenna.</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">Da qualche mese a questa parte abbiamo il piacere di offrirvi nel nostro punto vendita la brisaola di Chiavenna in tutti i suoi tagli:</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">LA BRISAOLA MAGATELLO</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">La brisaola magatello si presenta sempre magra, ha una forma cilindrica è il taglio ideale per famiglie.</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">LA BRISAOLA SOTTOFESA</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">La brisaola sottofesa si presenta con leggere venature di grasso e per questa sua caratteristica è la brisaola dal gusto più deciso ideale per i buon gustai.</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">LA BRISAOLA PUNTA D'ANCA</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">La punta d'anca è la classica brisaola universalmente conosciuta, tenera dal caratteristico colore rosso vivo e privo di venature.</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;"><br />
</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">SLINZIGA</blockquote><blockquote style="margin: 0px; padding: 0px;">Per la slinziga,si usano gli stessi selezionati tagli di carne bovina fresca , ma rispetto alla normale Brisaola,di pezzatura più piccoli e dalle forme irregolari. Il processo di speziatura, salagione e stagionatura, richiede dosi e tempi ridotti.Ideale per degli spuntini tra amici e divertente da affettare con il coltello, la slinzega è da inserire tra i salumi ad alto contenuto artigianale.</blockquote><br />
<strong></strong><em> </em>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-2590416825315905392011-09-13T14:56:00.000-07:002011-09-13T14:56:50.552-07:00Azienda Agricola GuccioneE' con piacere che vi racconto della mia ultima scoperta in fatto di vini (gentilmente segnalata da Luigi). Sto parlando dell'Azienda Agricola Guccione che avuto la fortuna di visitare e conoscere personalmente durante la mia ultima vacanza in Sicilia. L'Azienda condotta da i fratelli Guccione dista da Palermo 35 km, sita nel comune di Monreale in contrada Cerasa tra San Cipirrello e Piana degli Albanesi; lavora i prori vigneti in biodinamica ed è certificata biologica dal 1996. In cantina si svolgono poche operazioni e tutte volte a salvaguardare la qualità dell'uva e del lavoro in campagna. In tal senso l'azienda adotta un protocollo di qualità tanto in vigna che in cantina.<a href="http://www.blogger.com/%20http://www.guccione.eu"></a><br />
<a href="http://www.guccione.eu/">Azienda Agricola Guccione</a><br />
I vini da noi proposti:<br />
Gibril: nerello mascalese (bottiglie prodotte 4000)<br />
Arturo di Lanzeria: perricone (bottiglie prodotte 4000)<br />
Veruzza: trebbiano (bottiglie prodotte 6000)<br />
Girgis extra: catarratto extra lucido (bottiglie prodotte 6000)<br />
Prodotti in armonia tra uomo e natura<br />
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Tratto da <a href="http://gliamicidelbar.blogspot.com/">gliamicidelbar</a> <br />
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Girgis extra 2008,</span></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZvYHkte-OOGwWn_8TfxtrZciKQHDwsCJALQ6cTscNvfwXhW1Cu9yRkjKxBaA4rWBNp4ACbI_cSiz1JI47IaY9WI9bNSw2qyX1I8NrRFbBU-HKo2zyw44U9JoPp2qxKutkAccSPN-xSLk/s1600/guccione.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZvYHkte-OOGwWn_8TfxtrZciKQHDwsCJALQ6cTscNvfwXhW1Cu9yRkjKxBaA4rWBNp4ACbI_cSiz1JI47IaY9WI9bNSw2qyX1I8NrRFbBU-HKo2zyw44U9JoPp2qxKutkAccSPN-xSLk/s400/guccione.jpg" width="400px" /></a></div>
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</div>
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">IGT Sicilia Bianco.</span></div>
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Catarratto lucido.</span></div>
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Monreale Palermo.</span></div>
</div>
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"><a href="http://www.guccione.eu/">Manfredi e Francesco Guccione</a>.</span></div>
</div>
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Forse le montagne.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Le notti fredde.</span></div>
<span style="font-family: Arial; font-size: xx-small;"><span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Forse i gesti misurati.</span><br />
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Affusolano.</span><br />
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;"></span></div>
</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Questo succo di meloni e pesche.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Con<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>nobili puntate minerali e di distillato.</span></div>
</div>
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<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Testa al nord.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Radici ben piantate nel calcare siciliano.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Etichette con interventi autografi di Francesco Guccione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">La lentezza è aristocratica.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<div style="border-bottom: medium none; border-left: medium none; border-right: medium none; border-top: medium none;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">La nobiltà e d’obbligo.</span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Bonne degustation</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<br />
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Luigi</span><br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaI92OSPjguZF4IztysF6F4oYZypOA16Y3BBhRDLrb0o5OnaKSzwL2WDfFVmFJeK5J6hzfM2HqtUMjNA6AFOQ4oQwQokS3YTmLqeqPmDXB6lvsFtQzrAAAKrgceqWMOV6FnFchw4UG3Lw/s1600/guccione+1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaI92OSPjguZF4IztysF6F4oYZypOA16Y3BBhRDLrb0o5OnaKSzwL2WDfFVmFJeK5J6hzfM2HqtUMjNA6AFOQ4oQwQokS3YTmLqeqPmDXB6lvsFtQzrAAAKrgceqWMOV6FnFchw4UG3Lw/s400/guccione+1.jpg" width="300px" /></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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</div>
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</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCcSAfAOUP3BRjCZpgJ9ucYSbC9HEoKO-zpJMWv0ZXG_vNS5rjiXdo80d0iTKeF3gKYdRVyiIF-mrwmNSpppUgWdriDW8wT0q7pvf-kwkhos3L5L5qomUIPf2sFiyYJs9vqSPq2wxePlM/s1600/guccione+5.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400px" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCcSAfAOUP3BRjCZpgJ9ucYSbC9HEoKO-zpJMWv0ZXG_vNS5rjiXdo80d0iTKeF3gKYdRVyiIF-mrwmNSpppUgWdriDW8wT0q7pvf-kwkhos3L5L5qomUIPf2sFiyYJs9vqSPq2wxePlM/s400/guccione+5.jpg" width="300px" /></a></div>
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<div class="MsoNormal" style="margin: 0cm 0cm 0pt;">
<span style="font-family: Arial; font-size: 10pt;">Noi l’abbiamo bevuto con godimento mangiando un tripudio di “scacce” e “pastizzu”.</span></div>
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<a href="http://gliamicidelbar.blogspot.com/2011/07/girgisextra08carricanteextralucidogucci.html"></a>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-83906498993994460502011-06-22T04:04:00.000-07:002011-06-22T04:04:20.212-07:00Miele delle api nere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.presidislowfood.it/filemanager/presidi2008/sicilia/ape%20nera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="142" width="214" src="http://www.presidislowfood.it/filemanager/presidi2008/sicilia/ape%20nera.jpg" /></a></div><br />
Non è vero che tutte le api sono gialle e nere. La livrea che normalmente associamo all’ape è in realtà tipica della ape ligustica, l’ape più diffusa in Italia, tanto da essere definita anche ape italiana. Esistono api scure, grigie o anche nerissime, proprio in Italia, simili morfologicamente alle api nere africane (dalle quali differiscono però per la minore aggressività): le quali nel dna hanno un miotipo genetico africano.<br />
<br />
L’ape nera sicula (Apis mellifera sicula) ad esempio, scurissima, con la peluria grigia, quasi nera, che ha popolato per millenni la Sicilia, è stata abbandonata negli anni ‘60/70 quando gli apicoltori siciliani sostituirono i bugni di legno di ferula (tronchi quadrati usati come arnie) e iniziarono a importare api dal nord Italia. L’ape sicula rischiò in quegli anni la totale estinzione, evitata grazie agli studi e alle ricerche di un entomologo siciliano, Pietro Genduso, che la studiò per anni dopo la classificazione avvenuta per la prima volta nel 1911, e che trasmise poi questa vera e propria passione a uno studente, Carlo Amodeo, tuttora unico possessore di api sicule in purezza. Gli ultimi bugni di api nere sicule furono ritrovati in un baglio di Carini dove un vecchio massaro apicoltore ancora produceva miele con quel sistema antico. I bugni contenevano alcune famiglie di api che Carlo Amodeo, dopo aver deciso di praticare l’apicoltura professionale, conservò in isolamento sulle isole di Vulcano, Alicudi e Filicudi dove oggi produce l’unico miele in purezza di ape sicula. Oltre al colore scuro, l’apis mellifera sicula si distingue dalla ligustica anche per le ali più piccole. E' molto docile, tanto che non servono maschere nelle operazioni di smielatura, è molto produttiva - anche a temperature elevate, oltre i 40° quando le altre api si bloccano - e sopporta bene gli sbalzi di temperatura. Caratteristiche molto importanti per la produzioni in aree dal clima molto caldo. Sviluppa precocemente la covata, tra dicembre e gennaio, evita quindi il blocco della covata invernale comune alle altre specie. L’ape nera sicula consuma anche meno miele delle altre api.<br />
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Da noi puoi trovare:<br />
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<B> Mile di arancio:</B><br />
Sapore: aromatico gradevolmente acidulo. Proprietà: cicatrizzante per le ulcere, antispasmodico, sedativo. Contro l'insonnia e l'eccitazione nervosa<br />
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Il <B>miele di sulla</B>, grazie alla sua particolare composizione di fruttosio di altissima qualità e grandi quantità di oligoelementi (magnesio, rame, zinco, ferro, manganese, zinco) è il miele migliore per lo sport.<br />
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<B> Miele di cardo</B>: curativo per gli anemici. E’ un ottimo dolcificante per il latte e la ricotta.<br />
<br />
<B>Miele di mandarino di Ciaculli</B>: il suo colore allo stato liquido è quasi incolore, tendente al giallo chiarissimo. Cristallizza molto lentamente mantenendo una cremosità di base. Ottimo per dolci, spalmato sul pane, nel the, in abbinamento a formaggi con gusto deciso.<br />
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MIELI RARI<br />
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<B> Miele di nespolo</B>: incolore allo stato liquido, tende a cristallizzare in breve tempo essendo un miele invernale. Ha un odore particolare che ricorda il profumo deimedesimi fiori. Diventerà un miele sempre più raro, essendosi ulteriormente ridotte le zone di produzione.<br />
<br />
<B>Miele di mandorlo</B>: di difficile produzione, poichè come il nespolo deriva da una pianta a fioritura invernale. Caratteristico il suo retrogusto che ricorda la mandorla amara. Ottimo da consumare con i formaggi.<br />
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<B> Miele di carrubo </B>: E' un miele autunnale di colore ambra scuro che cristallizza facilmente. Assume il profumo tipico dei fiori di carrubo; è particolarmente apprezzato per la produzione di dolci tipici.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-53245365266799141122011-04-13T02:26:00.000-07:002011-04-13T02:26:18.339-07:00Prosciutto di Sauris<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.agraria.org/prodottitipici/prosciuttodisauris.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="250" width="400" src="http://www.agraria.org/prodottitipici/prosciuttodisauris.jpg" /></a></div><br />
<br />
Il «Prosciutto di Sauris» I.G.P. è ottenuto esclusivamente nel comune di Sauris, nella regione autonoma Friuli-Venezia Giulia.<br />
Il territorio del Comune di Sauris è posto nella parte occidentale delle Alpi Carniche, a un’altezza superiore ai 900 m. sul livello del mare ed è costituito da una tipica conca circondata da montagne alte oltre i 2.000 m. L’ambiente nel quale viene ottenuto caratterizza fortemente il Prosciutto di Sauris I.G.P. <br />
La parziale disidratazione dei prosciutti durante la stagionatura è determinata dalle brezze che spirano verso monte di giorno e nella direzione contraria durante la notte, influenzate dal bacino artificiale presente nella valle e realizzato nel 1948. Le condizioni igroscopiche create dal microclima tipico della valle di Sauris, favoriscono lo sviluppo sulla superficie del prodotto, di muffe che assicurano il raggiungimento delle caratteristiche organolettiche tipiche del Prosciutto di Sauris I.G.P. quali il sapore e l’odore. La vallata di Sauris è quasi interamente ricoperta da boschi di conifere e di latifoglie; fra queste assume particolare importanza la presenza del faggio fra le specie autoctone, che grazie al basso contenuto di resine e alla larga diffusione è utilizzato da sempre per l’affumicatura.<br />
Ai fattori naturali, si somma l’intervento dell’uomo per la produzione del Prosciutto di Sauris I.G.P., che influenza, in modo determinante, la sua qualità e la sua reputazione. La tecnica di produzione del Prosciutto di Sauris I.G.P., infatti, è legata alla tradizione delle popolazioni germaniche di lavorare e conservare, attraverso l’affumicatura, la carne e le cosce suine. In questa vallata, si insediarono, nel secolo XIII, genti provenienti dalla Carinzia e dal Tirolo che hanno saputo usare e mantenere le usanze, durante i secoli.<br />
Emerge nell’ambito del processo di produzione del Prosciutto di Sauris I.G.P. il metodo dell’affumicatura che veniva e viene tutt’oggi effettuata con le stesse modalità, proprio per assicurare al prodotto le caratteristiche inconfondibili per le quali è conosciuto e apprezzato anche al di fuori dei confini regionali e nazionali.<br />
<br />
Nel territorio del comune di Sauris nel corso dei secoli si è sviluppata una tecnica, diventata vera e propria arte, che unisce l’uso prettamente nordico di affumicare le carni al metodo decisamente latino della conservazione delle carni mediante il sale. Tecnica che ha permesso al nome di Sauris di essere conosciuto al di fuori dei confini regionali proprio per il buon prosciutto affumicato che vi si produce.<br />
Caratteristiche<br />
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Il Prosciutto di Sauris è un prosciutto crudo salato, affumicato e stagionato per almeno dieci mesi. A fine stagionatura il prosciutto si presenta intero con osso senza lo zampino. La cotenna ha colore uniforme noce-dorato con sfumature arancioni, mentre la parte magra visibile ha colore rosso scuso. La consistenza è soda ed elastica; il grasso è di colore bianco candido o bianco-rosato. Il Prosciutto di Sauris è riconoscibile anche grazie al suo particolare profumo delicato e al gusto dolce con una garbata nota di affumicato.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-19547733898783277902011-02-20T09:44:00.000-08:002011-02-20T09:46:51.427-08:00Ostriche e Champagne<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://www.champagnegallery.com.au/uploads/Shop/manufacturers/_large_Copy%20of%20Ledru1.jpg" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="300" width="480" src="https://www.champagnegallery.com.au/uploads/Shop/manufacturers/_large_Copy%20of%20Ledru1.jpg" /></a></div><br />
Come molti di voi sapranno, da qualche mese a questa parte è possibile acquistare su prenotazione, le ostriche di Belon, prodotte dalla famiglia Thaeron, nell'allevamento di Riec sur Belon, e Marennes Oléron, le quali rientrano nel novero della produzione d'eccellenza di ostriche francesi.<br />
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In abbinamento...e non solo...abbiamo selezionato alcuni piccoli produttori di champagne, che troverete subito disponibili.<br />
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La nostra selezione:<br />
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MARIE NOELLE LEDRU<br />
Montagne de Reims<br />
Ambonnay<br />
5 ha Pinot Noir<br />
1 ha Chardonnay<br />
Bottiglie prodotte annualmente: 25.000<br />
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E' una viticultrice appassionata,rigorosa ed esperta che vinifica artigianalmente champagnes a base Pinot Noir di struttura decisa destinati a lunghe evoluzioni.Compatibilmente con l annata riesce a preservare guella freschezza che dona scorrevolezza all imponenza del vitigno tipica delle sue terre.In gualche modo riesce a conferire un tocco femminile senza voler essere accativante avini di corpo,acidita e mineralita molto marcata,che in virtu del loro carattere risultano adatti sopratutto a pasto.In una parola lo stile Ledru è improntato sulla vinosita.Non si fa uso di botti di legno.<br />
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Champagne G.C Brut s.a 85% Pinot Noir 15% Chardonnay:<br />
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Sempre poco dosato,il brut rappresenta il primo step per entrare in contatto con il mondo Ledru.<br />
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JACKY CHARPENTIER<br />
Vallée de la Marne<br />
Villers sous Chatillon<br />
16 ha 75% Pinot Meunier 25% Pinot Noir 1 ha Chardonnay<br />
Bottiglie prodotte annualmente: 170.000<br />
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Sull'agguerritissimo fronte della Marna, Jacky Charpentier è da tempo riconosciuto quale alfiere del Pinot Meunier,vitigno che caratterizza tutte le sue cuvèe oltre che vantare i migliori risultati sulla riva destra della zona di appartenenza. Negli anni 50 decise di intraprendere la carriera di solista, dopo che per decenni la famiglia conferiva il raccolto alle grandi maisons. Lo stile non eccelle per rafinatezza, ma la scrupolosita che viene dedicata alla vigna e alle vinificazioni, determina una regolarita assoluta di tutta la vasta gamma dei prodotti. I dosaggi zuccherini post sboccatura sono guasi sempre minimali: ciò contribuisce alla miglior difinizione dei vini.<br />
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Champagne Rèserve Brut s.a.<br />
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80%Pinot Meunier 20%Pinot Noir<br />
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È il biglietto da visita della cantina che grazie alla sua semplicità trova sempre una rapida collocazione.<br />
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BONNET-GILMERT <br />
Cote des Blancs<br />
Oger<br />
4 ha Chardonnay<br />
Bottiglie prodotte annualmente.30.000<br />
<br />
A Oger c'è piu vigna che paese e propio al limitare di quest'ultimo si trova la piccola azienda abitazione Bonnet Gilmert. Il giovane Denis Bonnet ha le idee chiare: conosce profondamente il territorio e non cerca scorciatoie. La vicinanza del guru Anselme Selosse ha certamente influenzato le sue scelte indirizzandole verso la naturalità, anche se la mano in cantina è di gran lunga piu moderata.<br />
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Champagne Blanc de Blancs Cuvèe Reserve Brut<br />
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100% Chardonnay<br />
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Nell'apparente semplicita del profumo di mela e lievito é racchiuso il segreto del successo di questo Chardonnay. Successo travolgente.<br />
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SADI MALOT<br />
Montagne de Reims<br />
Villers Marmery<br />
8,2 ha Chardonnay<br />
1,8 ha Pinot Noir<br />
Bottiglie prodotte annualmente 90.000<br />
<br />
Nei comuni di Villers Marmery e trèpail il dominio del Pinot Noir della Montagne lascia il posto allo Chardonnay che qui presenta maggiore immediatezza rispetto alla Còte de Blancs.La gamma del produttore è ben diversificata ma sia che si tratti dei vini più semplici che dei millesimati. Lo stile è sempre concreto e di sostanza.Lo spirito artigiano dei coniugi Malot non incide minimamente sulla continuita qualitativa,tra le più affidabili dell assortimento.<br />
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Champagne Carte Blanche Brut s.a<br />
60% Chardonnay 40%Pinot Noir<br />
<br />
La composizione è classica per una bevuta diretta, senza fronzoli. Può mediare i salatini dell aperitivo o un tutto pasto in legerezza.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-5487927867234800942011-01-20T13:25:00.000-08:002011-01-20T13:26:54.288-08:00Cevrin di Coazze<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/cevrin_logo.jpg" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="92" width="170" src="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/cevrin_logo.jpg" /></a></div><br />
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Formaggio prodotto da secoli in una piccola borgata montana di Coazze, in Val Sangone, nacque dall'esigenza di utilizzare il latte misto, vaccino e caprino (almeno il 40%), munto nei pascoli dalla primavera all'autunno.<br />
Il latte veniva riscaldato alla temperatura di almeno 40 gradi, e cagliato. Posto a spurgare in fuscelle d'acero o di frassino e salato a secco con sale marino, stagionava almeno due mesi in grotte o cantine aerate e fresche.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/cevrin.jpg" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="138" width="153" src="http://www.provincia.torino.it/agrimont/im/cevrin.jpg" /></a></div><br />
Le piccole forme del Cevrin (il diametro non supera i 18 centimetri e il peso varia dagli 800 ai 1400 grammi) venivano settimanalmente trasportate a dorso di mulo nelle gerle per essere vendute al mercato di Giaveno: il loro consumo e la loro diffusione rimase sempre prettamente locale.<br />
È una fortuna che la pasta morbida e cremosa, il sapore speziato e di nocciola non siano stati dimenticati - furono fors'anche apprezzati da un villeggiante illustre di Coazze, proveniente da lontano, Luigi Pirandello - e che il Cevrin, ora come allora, sia prodotto secondo tradizione nei Comuni di Coazze e Giaveno, in Val Sangone.<br />
Il prodotto è oggi gestito da un Consorzio di produttori che ha adottato un disciplinare di produzione e ha registrato il marchio.<br />
Il Cevrin di Coazze è stato adottato da Slow Food come uno dei Presidi della provincia di Torino.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-6886568767506354112011-01-12T05:44:00.000-08:002011-01-12T05:47:19.100-08:00maquèTratto dal blog: <a href="http://www.gliamicidelbar.blogspot.com/">http://www.gliamicidelbar.blogspot.com</a><br />
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portadelventomaquèperricone2009camporealesicilia<br />
Porta del vento Maquè perricone 2009<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5lgXPzr7sEELs4DiqB-SYkl6H672QWT-b3j0LKxXcYeNi4p-NFAYUtlI-Lfv3cjYAXIF7J-99lwOro6owdICV-C4aJVrTwH2QiB2SWydpy4C7Z6A1_vEx4HkNCOAEOeMqEYGwFIKzWJM/s1600/porta+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left:1em; margin-right:1em"><img border="0" height="180" width="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5lgXPzr7sEELs4DiqB-SYkl6H672QWT-b3j0LKxXcYeNi4p-NFAYUtlI-Lfv3cjYAXIF7J-99lwOro6owdICV-C4aJVrTwH2QiB2SWydpy4C7Z6A1_vEx4HkNCOAEOeMqEYGwFIKzWJM/s1600/porta+3.jpg" /></a></div><br />
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Antefatto:<br />
mercoledì 22 dicembre c.a.<br />
durante le mie innumeri peregrinazioni dall’ufficio al bar, spunta dalla porta del negozio Sapori d’Italia Rosario Levatino, trafelato e leggermente su di giri che mi dice: “ passa che ti devo parlare”.<br />
“Minchia! eppure i debiti li ho saldati” ho pensato andando non ricordo più dove e a fare cosa.<br />
Col capo chino sono ritornato dopo poco, apro la porta e Rosario ancora più confuso mi dice “te che sei somegliè”.<br />
Pausa.<br />
“Saggiami sto’ vino che una mia cliente mi ha riportato indietro dicendo che è imbevibile”.<br />
<br />
Smetto di sudare e inconsciamente mi tocco il portafoglio, l’ho scampata.<br />
Però la pressione di dover sgamare un difetto nel vino oltretutto acquistato da una che ha fatto un paio di corsi di somegliè mi fa riniziare a sudare, sbuffare e scarrocciare come vecchio gozzo investito dal maestrale.<br />
Il produttore poi mi aveva lasciato perplesso precedentemente e ne avevo parlato così.<br />
Mi avvicino in stato confusionale al retro bottega dove campeggia pressochè piena la bottiglia di Maquè un Perricone 2009 di Porta del Vento di Camporeale (PA).<br />
La signora ha sì e no avvinato un bicchiere e ha subitaneamente deciso che fosse imbevibile, senza dargli il tempo di ossigenarsi, sgranchirsi all’aria umida del nord.<br />
Voilà ritappato in men che non si dica senza appello.<br />
Rosario le ha cambiato subito la bottiglia con un’altra ma quella incriminata è ritornata in bottega solo dopo due settimane.<br />
Saputa la storia comincio a schernirmi dicendo che magari si è ossidata, è cambiata, si è stressata e altre balle del genere.<br />
Lui ormai più alterato di me versa in due calici, io sotto pressione come ad un esame roteo, osservo, annuso il liquido, riannuso e assaggio.<br />
Minchia è buonissimo, altrochè imbevibile!<br />
Riannuso, riassaggio sempre meglio.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgImXPIQCnxp6RiG2SOBA3fIdFj42-i_F7HRlC-8NBC8ZXoeBU7AwRasdJN5UFC4d1n0_2Hpi-URir3XZ6pqMdUrUUSwOmIS7mX1CZLJe379hl3gpz3JnXeu19TwAXgs6f-R0YdBM2ilPI/s1600/porta+4.jpg" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="320" width="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgImXPIQCnxp6RiG2SOBA3fIdFj42-i_F7HRlC-8NBC8ZXoeBU7AwRasdJN5UFC4d1n0_2Hpi-URir3XZ6pqMdUrUUSwOmIS7mX1CZLJe379hl3gpz3JnXeu19TwAXgs6f-R0YdBM2ilPI/s1600/porta+4.jpg" /></a></div>Insomma ce ne beviamo con gusto e godimento due bicchieri, per pudore non accetto il terzo e barcollante riguadagno casa.<br />
A parziale discolpa dell’incauta acquirente i vini di Porta del Vento fermentati con lieviti spontanei senza controllo delle temperature e poca solforosa potrebbero avere note di riduzione un po’ sopra la media.<br />
Bastava aspettare, noi dopo quindici o più giorni abbiamo bevuto un vino fresco e gioioso, frutttato con mineralità che premeva da ogni dove, buonissimo.<br />
Il 23 passo da Rosario per fotografare la bottiglia ma era rimasto ancora un po’ di vino, beh l’abbiamo finito (è stato un lavoro sporco ma qualcuno lo doveva fare).<br />
Minchia! Meglio del giorno prima, ora in bocca sembrava di spremere fragoline di bosco.<br />
Ho raccattato la mia spesa e sono tornato a casa ancora più convinto che ne avrei scritto e che ne vorrei una cassa da sei in cantina e che il prossimo anno, se torno in Sicilia, Porta del Vento sarà un mio obiettivo.<br />
Maquè 2009 perricone in purezza di Porta del Vento, Camporeale (PA).<br />
Colore brillante che invoglia, rubino intenso ma non inpenetrabile.<br />
Naso fruttato di ciliegia, prugne, frutta mai toni surmaturi e un chè di viola liquiriziata, spezie e poi mineralità prorompente con toni ferrosi ed ematici che evolvono e si sorpassano con la frutta e i fiori.<br />
Fresco dannatamente fresco per un siculo, acidità presente che allegerisce la glicerina e l’alcool e ne rende calda, armoniosa la beva.<br />
Terroso ricorda gli strati di terra rosso sangue della trinacria.<br />
Ottimo, il problema è smettere.<br />
Grazie incauta acquirente per avermi permesso un tale godimento.<br />
Aridità dalla cantina :<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5fjDMb5QDFVkp2j3BaAGdPYedSiAkkdNCuclodkWYCgYqe6UMaLNfiOhteHOPkSL6ou3RI9U49sS3uoGh0ufnWzb5Eab5bX-GatzDiGw49ljWJy88tYwx-bq4dXTknHzlAZUTp5a63c/s1600/porta+6.jpg" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="320" width="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjX5fjDMb5QDFVkp2j3BaAGdPYedSiAkkdNCuclodkWYCgYqe6UMaLNfiOhteHOPkSL6ou3RI9U49sS3uoGh0ufnWzb5Eab5bX-GatzDiGw49ljWJy88tYwx-bq4dXTknHzlAZUTp5a63c/s1600/porta+6.jpg" /></a></div>Il perricone è vitigno a bacca nera, autoctono siciliano che alla Porta del Vento stanno recuparando per la sua capacità di preservare l’acidità e la freschezza a fronte delle temperature e irraggiamento a cui è sottoposto, questo è per mè il valore vero degli autoctoni quello di fotografare l’ambiente ottenendo qualità senza forzare la pianta o senza espedienti agronomici.<br />
Fermentazione, con lieviti di cantina, spontanea in piccoli tini di rovere con follature manuali.<br />
Affinamento in botti di rovere francese da 2.500 litri.<br />
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A Torino da Sapori d’Italia a 13,00 euro circa.<br />
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luigi<br />
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Pubblicato da Luigi Fracchia a 05:51 2 commentiSapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-1165146518399970422011-01-09T09:26:00.000-08:002011-01-09T09:31:11.597-08:00Violino di capra della ValchiavennaSi ricomincia: augurando buon anno a tutti, voglio presentarvi un prodotto molto particolare, il VIOLINO DI CAPRA della Valchiavenna.<br />
Si tratta di un prosciutto molto raro ed è per questo che riesco a proporlo soltanto in alcune occasioni. Da domani e fino ad esaurimento potrete trovarlo nel nostro punto vendita.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.valchiavenna.com/userfiles/image/361.jpg" imageanchor="1" style="clear:left; float:left;margin-right:1em; margin-bottom:1em"><img border="0" height="325" width="450" src="http://www.valchiavenna.com/userfiles/image/361.jpg" /></a></div><br />
Si tratta di un salume singolare che viene prodotto con la coscia e la spalla di capra. Deve il suo nome alla forma della parte dell'animale che, con la zampa a fungere da manico, richiama la cassa dello strumento musicale. Anche il metodo adottato dai produttori esperti nell'affettare i riccioli di carne con il lungo coltello, tenendo appoggiato lo "Stradivari" alla spalla, assomiglia molto al movimento che compiono i violinisti durante l'esecuzione di un brano. Il Violino della Valchiavenna è tipico di questa zona, dove la tradizione della lavorazione e della salagione delle carni ha radici lontanissime. Oggi si contano sulle dita di una mano gli artigiani che lavorano questo "Stradivari" secondo le regole tradizionali. L'usanza vuole che, una volta cominciato il taglio, solenne come un rito, il violino vada finito. Le occasioni ideali per consumare questa prelibatezza - meglio se accompagnata con del pane di segale e del buon vino della Valtellina - sono le cene di Natale e di Capodanno, ma negli ultimi anni - grazie anche alla campagna di valorizzazione che l'associazione gastronomica Slow Food ha realizzato, inserendo il Violino di Capra nel progetto dei Presìdi - questo prodotto è apprezzato in ogni occasione.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-20585974207793872252010-12-28T13:31:00.000-08:002011-01-09T09:33:01.361-08:00Anguilla marinata di Comacchio<table border="0" cellpadding="0" cellspacing="0" style="width: 468px;"><tbody>
<tr><td colspan="2"><span class="testo_normale"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://www.presidislowfood.it/filemanager/presidi2008/Emilia%20Romagna/Anguilla%20marinata%20tradizionale%20di%20Comacchio/Archivio%20Slow%20Food/Anguille_spiedate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="210" src="http://www.presidislowfood.it/filemanager/presidi2008/Emilia%20Romagna/Anguilla%20marinata%20tradizionale%20di%20Comacchio/Archivio%20Slow%20Food/Anguille_spiedate.jpg" width="320" /></a></div><div class="MsoNormal"><br />
</div><div class="MsoNormal"><span>Racchiuse tra il Po, il Reno e l’Adriatico, le Valli di Comacchio sono una zona umida importantissima dal punto di vista ecologico, ma anche un singolare esempio di integrazione tra ambiente naturale e attività umana. Da tempo immemorabile, infatti, qui si praticano la pesca e l’allevamento estensivo di numerose specie ittiche pregiate: anguille, branzini, gamberetti di valle. In particolare l’anguilla, pesce serpentiforme che si riproduce nel Mar dei Sargassi ma compie il ciclo vitale (7-10 anni) nelle acque interne, era importante per l’economia locale. </span></div><div class="MsoNormal"><span>Quando le anguille sessualmente mature sentono l’istinto di emigrare verso il mare per riprodursi, vengono catturate con i lavorieri, sbarramenti posizionati in prossimità delle aperture a mare delle Valli e nei canali interni, studiati in modo da catturare i pesci adulti nel momento delle loro migrazioni, consentendo al tempo stesso l’entrata in valle di nuovi esemplari. Le anguille, che arrivano vive sul mercato, possono essere consumate fresche seguendo le innumerevoli ricette tradizionali, ma, data la concentrazione della stagione di pesca in un periodo molto limitato (prevalentemente da novembre a gennaio), è tradizionale marinarle in aceto per conservarle. </span></div><div class="MsoNormal"><span>Le anguille cotte allo spiedo sono poste in recipienti di legno, detti zangolini, insieme alla salamoia. Il segreto sta nella cottura e nella materia prima: l’anguilla selvatica di valle. Importante anche la composizione della salamoia: la ricetta classica prevede l’amalgama, in ogni litro di aceto di vino bianco, di circa 70 grammi di sale marino di Cervia e un bicchiere d’acqua. Infine si aggiunge una foglia d’alloro. </span></div><div class="MsoNormal"><span>L’anguilla così lavorata mantiene le sue caratteristiche organolettiche per diversi mesi, un tempo infatti si consumava a Pasqua. </span></div><div class="MsoNormal"><span><strong>Il Presidio</strong></span></div><div class="MsoNormal"><span>La presenza nel Delta di fabbriche per la marinatura delle anguille è secolare. Il centro più importante di questa lavorazione era a Comacchio, presso la Manifattura dei Marinati. Le anguille adulte vive arrivavano nel luogo di lavorazione riposte nelle marotte, imbarcazioni chiuse caratterizzate da fenditure che agevolavano il ricambio dell’acqua e, quindi, la sopravvivenza del pesce (convogli di marotte raggiungevano i mercati italiani, arrivando fino a Napoli). Nello stabilimento le anguille venivano selezionate, tagliate, infilzate in schiodoni di ferro e cotte davanti al fuoco a legna di dodici camini. Fino a poco tempo fa, il pescato delle Valli era venduto fresco o trasformato fuori zona. Il Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, in collaborazione con il Comune di Comacchio, ha portato a termine il recupero dell’antica Sala dei Fuochi della Manifattura dei Marinati e ora lavora le anguille secondo la più autentica tecnica tradizionale.</span></div><div class="MsoNormal"><span><strong> </strong></span></div><div class="MsoNormal"><span><strong>Area di produzione: </strong></span><span>Valli di Comacchio nel Parco del Delta del Po Emilia-Romagna (province di Ferrara e di Ravenna).</span></div><br />
</span> </td> </tr>
<tr> <td colspan="2"><span class="testo_normale"><b>Stagionalità</b><br />
<br />
Le anguille si catturano da ottobre a dicembre e sono marinate unicamente nella stagione invernale. Nel barattolo di latta si conservano tutto l’anno. </span></td></tr>
</tbody></table>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-91851680243934431762010-12-15T03:49:00.000-08:002010-12-15T03:49:05.693-08:00Nuovo servizio di consegna<span style="font-size: large;">Vieni in negozio, scegli il regalo, fornisci un indirizzo di consegna ed il tuo dono sarà recapitato entro 24/72 ore in tutta Italia.</span>Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-3470609321576479945.post-87816957561455800382010-12-13T09:14:00.000-08:002011-01-09T09:35:12.946-08:00Brìsaola (bresaola artigianale)Fra le varie testimonianze che attribuiscono alla Valchiavenna la maternità della bresaola ci sarebbe anche l'etimologia del suo nome che deriverebbe dall'italiano arcaico brasa, cioè brace, in dialetto brisa. In realtà, le bresaole un tempo venivano asciugate al caldo delle braci e quella chiavennasca non solo è l'unica a essere ancora affumicata, ma è anche l'unica a essere chiamata più correttamente brisaola aderendo all'etimologia originale. Naturalmente è solo un'ipotesi.<br />
Secondo altri la bresaola in origine era un salume fatto con carne di cervo, e il nome deriverebbe dall'unione della parola breont che in alcune lingue indoeuropee vuol dire cervo e "sal", sale. Comunque, documenti storici provano l'uso della salagione delle cosce di manzo in Valchiavenna a partire dal 1400.<br />
Nel breve percorso dalla Valchiavenna alla Valtellina, la brisaola non ha cambiato solo il nome ma anche la ricetta, ed è facile intuire che questa mutazione non sia stata determinata dai pochi chilometri di viaggio, quanto dalla trasformazione da prodotto artigianale, quale era e continua a essere in Valchiavenna, al salume industriale che è diventato in Valtellina. Di fatto, l'antica e pregiata brisaola chiavennasca al momento è un dinosauro gastronomico sopravvissuto in pochi esemplari dentro a qualche macelleria di Chiavenna.<br />
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Da qualche mese a questa parte abbiamo il piacere di offrirvi nel nostro punto vendita la brisaola di Chiavenna in tutti i suoi tagli:<br />
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LA BRISAOLA MAGATELLO<br />
La brisaola magatello si presenta sempre magra, ha una forma cilindrica è il taglio ideale per famiglie.<br />
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LA BRISAOLA SOTTOFESA<br />
La brisaola sottofesa si presenta con leggere venature di grasso e per questa sua caratteristica è la brisaola dal gusto più deciso ideale per i buon gustai.<br />
<br />
LA BRISAOLA PUNTA D'ANCA<br />
La punta d'anca è la classica brisaola universalmente conosciuta, tenera dal caratteristico colore rosso vivo e privo di venature.<br />
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SLINZIGA<br />
Per la slinziga,si usano gli stessi selezionati tagli di carne bovina fresca , ma rispetto alla normale Brisaola,di pezzatura più piccoli e dalle forme irregolari. Il processo di speziatura, salagione e stagionatura, richiede dosi e tempi ridotti.Ideale per degli spuntini tra amici e divertente da affettare con il coltello, la slinzega è da inserire tra i salumi ad alto contenuto artigianale.Sapori d'Italiahttp://www.blogger.com/profile/17248385053074826180noreply@blogger.com0