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domenica 6 novembre 2011

Giandujotto di Torino



Marchio Giandujotto di Torino
Gianujotto di Torino
Il celebre Giandujotto è un cioccolatino a forma di spicchio o barchetta rovesciata, ottenuto impastando cacao, zucchero e le famose nocciole tonde gentili del Piemonte, rinomate per la loro qualità fine e gustosa.

Torino divenne la capitale italiana del cioccolato durante i grandi flussi migratori delle comunità di religione protestante succedutisi tra Sette e Ottocento. Le famiglie valdesi di ritorno dal loro esilio in Francia e in Svizzera portarono spesso con sé i segreti dell'arte dolciaria d'Oltralpe e la patente di cioccolatieri. L'industria del cioccolato nacque proprio dalle esperienze di questi pionieri, che introdussero e perfezionarono nuove tecniche di lavorazione e moderni macchinari.

Il cioccolato Gianduja nacque per caso all'inizio dell'Ottocento, come espediente fortuito dei cioccolatieri torinesi per sopperire alle loro difficoltà nel rifornirsi di cacao, a causa del blocco continentale imposto da Napoleone. Essi iniziarono ad aggiungere in misura variabile nocciole tostate all'impasto di cacao e zucchero. Un'aggiunta ancora clandestina (nocciole e mandorle torrefatte erano considerate sostanze adulteranti) e che iniziò ad essere esplicitamente dichiarata solo all'inizio del Novecento con la divulgazione della ricetta segreta del cioccolato alla nocciola "detto Gianduja".

I cioccolatini prodotti con pasta "Gianduja" - i Giandujotti che ben conosciamo - nacquero ufficialmente nel 1865 nel laboratorio della ditta Prochet Gay e C. in Piazza San Carlo a Torino, conquistando da allora i mercati internazionali e generazioni di golosi.


I giandujotti da noi proposti sono prodotti in maniera artigianale secondo l'antica ricetta, utilizzando soltanto cacao, nocciola igp del Piemonte, zucchero e burro di cacao, senza latte, aromi artificiali e additivi chimici.


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